
Un nuovo PDTA per il carcinoma ovarico in Romagna: un impegno condiviso per migliorare la presa in carico delle pazienti
Il carcinoma ovarico rappresenta una delle neoplasie ginecologiche di maggiore complessità, sia per le difficoltà legate alla diagnosi precoce, sia per la gestione clinico-organizzativa del percorso assistenziale.
La presa in carico di queste pazienti richiede un elevato livello di integrazione tra differenti professionalità e strutture sanitarie, coinvolgendo fasi che spaziano dall’identificazione tempestiva della malattia, alla chirurgia specialistica, fino alla diagnostica molecolare avanzata e all’accesso alle terapie innovative.
In questo contesto, la definizione di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) dedicato riveste un ruolo strategico per garantire una gestione più omogenea, efficace e centrata sulla persona. Tale obiettivo è al centro di un progetto attualmente in corso nel territorio romagnolo.
L’approccio metodologico
Il lavoro si articola in tre fasi principali:
1. Analisi del contesto: mappatura dello stato attuale (“AS-IS”) dei processi clinici e organizzativi nella presa in carico delle pazienti con carcinoma ovarico all’interno della rete romagnola.
2. Definizione delle regole operative: elaborazione di protocolli clinico-organizzativi basati sulle Linee Guida e adattati alle specificità territoriali. Un punto particolarmente rilevante riguarda l’ipotesi di centralizzazione degli interventi chirurgici in un numero ristretto di centri ad alta specializzazione, nonché di alcuni esami di diagnostica molecolare avanzata.
3. Validazione e misurazione: Condivisione dei documenti con i professionisti coinvolti, analisi degli indicatori di processo e di esito, e definizione di un piano di miglioramento continuo.
Un lavoro multidisciplinare e condiviso
Il PDTA non costituisce un documento statico, bensì uno strumento dinamico e in continua evoluzione, frutto del confronto costruttivo tra medici specialisti, direzioni strategiche, professionisti delle Unità Operative e consulenti esterni.
L’obiettivo è duplice: assicurare la massima qualità e uniformità dei percorsi di cura, e al contempo fornire ai professionisti sanitari un riferimento operativo concreto per la gestione delle pazienti.
Nel corso dei mesi di lavoro sono stati organizzati incontri periodici con i Gruppi Multidisciplinari di Trattamento (TMD) e momenti di confronto con la Direzione Strategica, al fine di favorire un approccio condiviso e coordinato su tutto il territorio.
Il valore per le pazienti
Per le donne affette da carcinoma ovarico, disporre di un percorso assistenziale chiaro, condiviso e strutturato significa:
• Riduzione dei tempi di diagnosi,
• Accesso equo e uniforme alle terapie innovative,
• Maggiore continuità e integrazione assistenziale,
• Supporto multidisciplinare lungo l’intero decorso della malattia.
L’obiettivo finale è contribuire al miglioramento non solo degli esiti clinici, ma anche della qualità di vita delle pazienti e delle loro famiglie.
OPT Salute supporta i professionisti coinvolti nel progetto, accompagnandoli nella definizione del modello organizzativo, nella mappatura dei processi e nella validazione del percorso mediante indicatori di processo e di esito.
Progetto realizzato con il contributo non condizionante di AstraZeneca.


