certificazione ISO

PDTA tumore al polmone: la consegna ufficiale al “Dulbecco” di Catanzaro

Si è tenuta lo scorso 13 giugno presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro la consegna ufficiale della certificazione del PDTA del tumore al polmone. Prima certificazione di questo tipo in Calabria, il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale ospedaliero giunge dopo l’istituzione della ROCAL (Rete Oncologica Calabrese) con l’obiettivo di offrire servizi oncologici di diagnosi e cura adeguati, appropriati e in tempi certi.

Una certificazione internazionale

Il percorso che ha condotto a questo importate traguardo è nato dalla volontà della struttura ospedaliera di una validazione oggettiva da parte di un ente terzo attraverso la certificazione internazionale ISO 9001:2015, unica norma riconosciuta per la partecipazione alle call e ai bandi di ricerca internazionali. Condotta da CSQA, la certificazione e la formalizzazione del PDTA sono stati possibili grazie al ruolo operativo di OPT e al contributo non condizionante di Roche.

Tumore al polmone: elevata la richiesta in Calabria

Il risultato è stato raggiunto grazie a un lavoro di squadra che ha coinvolto oltre 10 unità ospedaliere dislocate in differenti presidi ospedalieri all’interno della città. «Il progetto è partito nel contesto delle neoplasie polmonari in quanto si tratta di un’area clinica con elevate richieste», spiega Vito Barbieri, direttore dell’Oncologia Medica al presidio De Lellis di Catanzaro e coordinatore dello stesso progetto. In Calabria, infatti, la patologia interessa più di mille nuovi casi ogni anno confermandosi anche a livello regionale tra le neoplasie più diffuse.

Un percorso di successo: i numeri

A dimostrare la rilevanza del progetti ci sono anche i numeri: oltre 25 clinici coinvolti nelle varie strutture ospedaliere, 18 accessi ambulatoriali settimanali dedicati in Oncologia Medica, 10 valutazioni broncologiche a settimana, 20 casi discussi ogni mese da un team multidisciplinare e un servizio di accesso preferenziale per l’invio dei pazienti dai MMG. La qualità delle prestazioni è confermata dagli elevati volumi di attività sul PDTA: oltre 300 visite ambulatoriali, 62 prestazioni radioterapiche, 85 interventi di chirurgia toracica e oltre 500 broncoscopie anno. Sono inoltre 30 gli slot dedicati ogni settimana per la diagnostica per immagini tra PET e TC.

Tempi ridotti e maggiore appropriatezza

Il PDTA garantirà appropriatezza grazie a un team multidisciplinare che avrà lo scopo di garantire il miglior iter in termini di diagnosi e cura del paziente. Ciascun caso viene discusso entro 7 giorni dalla diagnosi all’interno dell’unità di valutazione multidisciplinare. Sono previsti 7 giorni anche per la presa in carico per il trattamento radioterapico. D’altro canto il vantaggio è anche per la stessa organizzazione sanitaria, che vedrà così semplificato e ottimizzato il percorso.

Risparmiare risorse

Tutto ciò consentirà una migliore appropriatezza diagnostico-terapeutica e dunque una riduzione degli sprechi, permessa tra l’altro anche da un sistema di reportistica aziendale. Non per ultimo si realizza finalmente una reale cooperazione tra territorio e strutture ospedaliere, che potrebbe essere paradigmatica per future evoluzioni. «Del resto nulla vieta che in futuro questo percorso venga esteso ad altre malattie oncologiche», aggiunge Barbieri. «Il nostro auspicio è peraltro che il modello possa essere utile anche nella gestione di molte altre patologie croniche».