Lo screening polmonare migliora, grazie ai farmacisti
Il fumo è inequivocabilmente il primo responsabile del tumore al polmone: dati Aimac mostrano come la percentuale di neoplasie polmonari associabili al fumo è circa del 90 per cento negli uomini e del 70 per cento nelle donne. Diversi studi randomizzati hanno dimostrato che un intervento di diagnosi precoce del carcinoma polmonare sia determinante: se condotto nei forti fumatori per mezzo di TC low-dose, tecnologia a basse dosi di radiazioni ionizzanti in grado di identificare tumori allo stadio iniziale, può consentire una riduzione della mortalità per cancro polmonare compresa tra il 20 e il 39 per cento e una diminuzione significativa dell’impatto socio-economico. Del resto, il tumore al polmone è una forma neoplastica subdola, la cui sintomatologia compare quando la patologia è già in stadio avanzato.
Una rete per lo screening del tumore al polmone
Da queste premesse nel 2021 è nata la Rete Italiana Screening Polmonare (RISP), programma nazionale finanziato dal Ministero della Salute. Il progetto, che coinvolge 18 centri in tutta Italia, prevede l’arruolamento volontario di soggetti fumatori o ex fumatori. Valutati sulla base di un questionario autosomministrato online che considera gli anni di fumo e il numero di sigarette fumate ogni giorno, i cittadini aderenti vengono informati circa il loro livello di rischio: quelli eleggibili allo screening, sono invitati a prenotare una TC low-dose finalizzata a individuare eventuali segni precoci di malattia.
Un’integrazione “locale”
Con l’obiettivo di aumentare l’adesione al programma nella Regione Puglia, nell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari è stato avviato un progetto complementare che integra e migliora l’accesso alla RISP. Realizzata con il contributo tecnico di OPT e il supporto incondizionato di AstraZeneca, la progettualità – che ha preso il via a luglio 2022 – consente di incrementare il numero di soggetti che si sottopongono al questionario di valutazione e pertanto l’adesione allo screening con TC low-dose. In questo contesto, OPT ha realizzato una specifica piattaforma, che va a integrarsi con quella della RISP, pensata per consentire una somministrazione del questionario mediata dai farmacisti, figure di riferimento “familiari” per il paziente.
Farmacista e ospedale, insieme per il paziente
Grazie infatti a un accordo con una rete locale di farmacie (a oggi circa 250 in tutta la Puglia) e di farmacisti, il cittadino informato per mezzo di locandine è invitato a rispondere alle domande che gli vengono poste dal farmacista. «Abbiamo pensato infatti che questa nuova sinergia possa essere altamente proattiva nel favorire la più ampia adesione al progetto», spiega Domenico Galetta, Oncologo, Responsabile SSD Oncologia Medica Toracica presso l’IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari. «La figura del farmacista, che non è solo il dispensatore di farmaci ma anche di consigli e di cura del corpo, rappresenta un riferimento continuo e fiduciario per il cittadino. E’ per tale ragione che ci siamo rivolti a loro, quale raccordo ideale fra utente ed offerta di salute». Di fronte a un’eleggibilità per anni di fumo e numero di sigarette fumate, il software ideato da OPT – che convoglia i dati verso il sistema della RISP, di cui di fatto rappresenta un acceleratore – è in grado di proporre al cittadino, tramite il farmacista, le possibili date per eseguire lo screening. Questo può essere prenotato direttamente sul posto senza la necessità, prevista invece dalla RISP, di seguire la procedura telefonica.
Ottimi feedback e vantaggi per il cittadino
«L’idea è stata da subito accolta con grande interesse dagli Ordini dei Farmacisti della Puglia e da Federfarma Puglia», prosegue Galetta. Tecnologia che consente di raccogliere informazioni sulla condizione polmonare in tempi rapidissimi (10-15 secondi) e in totale sicurezza, la TC low-dose è un innovativo sistema TAC in grado di scansionare migliaia di sottilissimi “strati” del corpo del paziente ad alta risoluzione e con basso dosaggio di radiazioni ionizzanti. L’immagine ottenuta ha un’eccellente risoluzione, utile a evidenziare eventuali noduli polmonari di piccolissime dimensioni, nell’ordine dei millimetri, così da poter intervenire con chirurgia o terapia mirata già in una fase precocissima del tumore, laddove la TAC rilevi segnali di allarme. «Peraltro», conclude l’oncologo, «il percorso di screening si completa nel nostro centro con la presentazione ai pazienti aderenti di un percorso di disassuefazione tabagica, a prescindere dall’esito dell’esame, e tale percorso sta mostrandosi efficace in oltre la metà di chi lo intraprende».
Il punto di vista del Farmacista
«La gestione della pandemia ha incontestabilmente affermato il ruolo delle farmacie come presidio di prossimità del servizio sanitario» spiega Francesco Fullone, Presidente di Federfarma Regione Puglia. «All’interno delle farmacie può essere svolta a favore del cittadino una vasta gamma di servizi: tra questi la prevenzione occupa un ruolo strategico in Puglia dove le farmacie partecipano già da tempo allo Screening del carcinoma del colon retto, a campagne di informazione e di controllo di molte patologie croniche e nel diffondere consigli sui corretti stili di vita».
«Ed è per questo motivo», conclude Fullone, «che abbiamo entusiasticamente accolto l’invito del Dr. Galetta – che ringraziamo per l’attenzione e la sensibilità dimostrate – confidando che la capillarità, la professionalità e la fiducia, di cui i farmacisti godono, possano aiutare le operazioni di reclutamento in questa importante operazione di screening»