Lo screening polmonare migliora grazie ai farmacisti: un bilancio dopo due anni

Sono passati oltre due anni dall’annuncio dell’avvio del progetto volto a migliorare la diagnosi precoce del tumore al polmone, che fa della digitalizzazione del processo e del coinvolgimento diretto delle farmacie nel processo di screening il suo fiore all’occhiello. Il progetto è nato con l’intento di sensibilizzare la popolazione a rischio e a favorire un accesso più rapido e capillare ai controlli specialistici. Oggi possiamo tracciare un bilancio dei risultati ottenuti e delle prospettive future.

Una rete per lo screening del tumore al polmone

Il progetto prende spunto dall’istituzione, nel 2021, della Rete Italiana Screening Polmonare (RISP), un’iniziativa nazionale finanziata dal Ministero della Salute. Il programma, attivo in 18 centri distribuiti su tutto il territorio italiano, prevede l’arruolamento volontario di fumatori ed ex fumatori che, attraverso un questionario basato su numero di sigarette fumate, anni di fumo e altri fattori di rischio, valuta la probabilità di contrarre il tumore al polmone. I soggetti eleggibili vengono quindi invitati a sottoporsi a una tomografia computerizzata a bassa dose (TC low-dose), un esame in grado di rilevare precocemente eventuali anomalie da indagare con approfondimenti successivi.

L’integrazione RISP con la rete delle farmacie

Per rafforzare l’adesione al programma in Puglia, l’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari ha avviato un’iniziativa complementare volta a migliorare l’accesso allo screening e a massimizzare il numero di cittadini coinvolti. Infatti, a partire da luglio 2022 grazie al contributo tecnico di OPT e con il supporto incondizionato di AstraZeneca, il patrocinio di Federfarma e dell’Ordine dei Farmacisti di Puglia, una rete locale di farmacie a (circa 250 in tutta la Puglia) e di farmacisti è stata coinvolta in prima linea nel processo di screening: il cittadino, anche attraverso una serie di materiali informativi, viene invitato a rispondere alle domande del questionario che gli vengono poste dal farmacista. Di fronte a una percentuale di rischio elevata il software OPT – che convoglia i dati verso il sistema RISP, rappresentandone un acceleratore – è in grado di proporre al cittadino, direttamente dalla sua farmacia di fiducia, le possibili date per eseguire la TC low-dose presso il Giovanni Paolo II. Ricordiamo che la TC low-dose rappresenta una tecnologia avanzata che permette di individuare precocemente noduli polmonari con un’esposizione minima alle radiazioni tramite cui è possibile diagnosticare il tumore ai polmoni in fase iniziale e intervenire tempestivamente con trattamenti mirati.

I risultati raggiunti

In questi due anni, il programma di screening ha portato a risultati significativi: più di 300 patologie non oncologiche individuate e oltre 10 patologie oncologiche diagnosticate precocemente. Questo ha consentito una presa in carico tempestiva, fondamentale per migliorare le prospettive di cura e la qualità della vita delle persone coinvolte.

Come sottolinea il Dott. Domenico Galetta – Responsabile SSD Oncologia Medica Toracica: “L’obiettivo del programma è garantire diagnosi precoci e predittive per evitare interventi chirurgici invasivi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.”

Il successo di questo modello di screening ha contribuito a una maggiore sensibilizzazione sul tumore al polmone e ha favorito l’accesso tempestivo ai controlli, con un impatto positivo sulla diagnosi precoce e sulla gestione della malattia.

Le prospettive future

Sulla base dei risultati ottenuti, il progetto potrebbe rappresentare un modello replicabile per altre iniziative di prevenzione e screening. Il coinvolgimento delle farmacie, che si caratterizzano per la loro capillarità e il rapporto di fiducia con i cittadini, ha giocato un ruolo chiave, suggerendo che strategie simili potrebbero essere applicate con successo anche ad altre patologie croniche e oncologiche.