Multidisciplinarietà ed efficientamento: le chiavi per migliori performance nel tumore alla prostata
Ventinove centri specializzati nella diagnosi e terapia del tumore alla prostata hanno visto migliorare sostanzialmente le performance di presa in carico e i risultati nel trattamento: sono i risultati dell’attivazione e sistematizzazione dei PDTA permessa grazie al supporto organizzativo di OPT con il contributo non condizionante di Astellas Pharma. Il tutto ha portato alla certificazione ISO 9001:2015 dei modelli di governance della patologia.
Servono regole condivise e indicatori di performance
L’iniziativa ha portato a obiettivi concreti: una riduzione della percentuale di pazienti a basso rischio che hanno effettuato TC o PET, una diminuzione dei pazienti riospedalizzati a 30 giorni dopo intervento chirurgico, una migliore ripartizione della strategia terapeutica tra trattamento radioterapico, oncologico e sorveglianza attiva e infine un aumento considerevole, dal 20 al 90 per cento, dei casi di tumore della prostata discussi in ottica multidisciplinare. «Del resto», spiega a questo proposito Oreste Pitocchi, presidente di OPT, «multidisciplinarietà insieme a regole condivise e indicatori di performance sono i tre fattori chiave da cui partire per progettare e implementare un modello di governance in sanità capace di soddisfare le esigenze e aspettative di pazienti, medici e istituzioni». Il tutto rappresenta un importante traguardo a garanzia del continuo miglioramento del livello di qualità e sicurezza delle cure.
Radioterapia: -36% di tempi d’attesa
Alcuni risultati eccellenti dai centri che hanno applicato i nuovi PDTA e monitorato i relativi benefici sono stati presentati a Roma lo scorso novembre. Dati estremamente interessanti sono ad esempio quelli portati da Giampaolo Montesi, Radioterapista Oncologo presso la ULSS5 Polesana di Rovigo, che ha presentato un case study relativo all’Ospedale Santa Maria della Misericordia dove il PDTA ha permesso una riduzione del 10 per cento del tempo di attesa per la biopsia e del 36 per cento del tempo di attesa prima visita radioterapica. Inoltre il centro ha registrato un risparmio di oltre 12mila euro solo nel primo semestre 2022 semplicemente evitando procedure inappropriate tra TC e PET.
Riduzioni drastiche dei costi associati al tumore della prostata
Dati incoraggianti anche dall’Ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa (Vicenza) dove – lo hanno illustrato Tommaso Silvestri e Giovanni Costa della UOC Urologia – la gestione in appropriatezza dei pazienti ha generato un efficientamento economico superiore a 70mila euro nel corso del 2022. Qui la gestione in appropriatezza ha permesso una riduzione delle Tc e delle Pet tale da generare un risparmio di oltre 24mila euro, una riduzione delle prostatectomie che ha consentito un risparmio di 31mila euro oltre a una riduzione dell’80 per cento del numero di pazienti sottoposti a trasfusione in corso di prostatectomia.