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Monza, all’avvio il percorso multidisciplinare per l’ipertensione arteriosa polmonare

Monza, all’avvio il percorso multidisciplinare per l’ipertensione arteriosa polmonare

L’ipertensione arteriosa polmonare è una patologia emodinamica caratterizzata da un aumento della pressione media in arteria polmonare a valori superiori a 20 mmHg a riposo. Malattia rara, mostra una prevalenza in Europa attorno ai 15-60 soggetti per milione di abitanti e un’incidenza pari a 5-10 casi per milione di abitanti l’anno. Nonostante l’impatto socioeconomico della patologia sia importante, mancano ancora percorsi di diagnosi e cura adeguati. Peraltro se è vero che circa la metà dei pazienti sono affetti da forme idiopatiche, ereditarie o legate all’uso di farmaci, in molti casi l’ipertensione arteriosa polmonare è associata ad altre patologie, e ciò complica ulteriormente la situazione.

Il ruolo dei centri esperti

In questo contesto è importante assicurare una presa in carico tempestiva e standardizzata grazie alla creazione di centri esperti con l’obiettivo di giungere a diagnosi precise. Partendo da queste evidenze, Opt ha ideato un progetto attualmente in corso presso l’Ospedale San Gerardo di Monza destinato a migliorare l’inquadramento diagnostico e terapeutico dei pazienti con ipertensione arteriosa polmonare in considerazione delle comorbilità. La patologia è infatti una nota complicanza delle malattie del tessuto connettivo, in primis la sclerosi sistemica, talvolta associate anche a patologie cardiache. Peraltro nei pazienti con ipertensione arteriosa polmonare e malattie del tessuto connettivo è spesso associata anche fibrosi interstiziale.

L’importanza del case manager e del team multidisciplinare

Il progetto attivato a Monza, realizzato con il contributo non condizionante di Janssen, ha visto la luce a dicembre 2022 e si concluderà a maggio 2023 con l’avvio formale del percorso di screening. L’iter prevederà il reclutamento e lo screening di pazienti con pregressa patologia del tessuto connettivo, con patologia respiratoria nota e con patologia cardiaca, tutti provenienti da strutture territoriali, ospedaliere o dai medici di medicina generale: ciò richiederà la collaborazione di un team multidisciplinare costituito da reumatologo, pneumologo e cardiopneumologo e il coordinamento da parte di un case manager.

Gli obiettivi futuri

Il team multidisciplinare risulta fondamentale per identificare precocemente e accuratamente i paziente e giungere alla formalizzazione di un monitoraggio terapeutico dei farmaci (TDM) e all’invio agli ambulatori specialistici per la valutazione clinica e l’identificazione di un percorso di cura e followup adeguato sulla base delle nuove linee guida sull’ipertensione arteriosa polmonare. L’obiettivo ultimo è quello di ridurre le tempistiche dall’avvio allo screening, che si assesterà su un periodo di un mese. Saranno 10 i pazienti che potrebbero risultare eleggibili allo screening ogni mese sui 120 oggi in carico, con una previsione di 30 pazienti diagnosticati l’anno.

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